E' venerdì. Lo è anche un po' per me che qui al Nord vado avanti a botte di belle notizie e incomprensioni linguistiche.
E' una giornata un po' così. Col cielo basso basso, la pioggerella che ti inzuppa senza che te ne accorgi e la bici che sembra avere le ruote con la colla sopra.
Un post leggero è quello che ci vuole.
Gli articoli che spiegano le cose a punti, o mosse, o consigli numerati mi hanno sempre fatto ridere.
Come se l'oggettività di un problema potesse essere scomposta e ordinata.
Ora capisco perché si fa così. Perché è divertente!
La prima mattina a Uppsala facevo colazione con la mia coinquilina.
Tra una fetta di pane e marmellata e una sorsata di tè verde, mi dice: "Dobbiamo cominciare a prendere le nostre vitamine, o tra un mese saremo depresse!"
Vitamine? ho chiesto. Sì, la vitamina D. Importantissima. Se non la prendi stai malissimo.
Una volta per tutte a chiunque lo stia pensando: la vitamina D non è nel latte! E nemmeno negli yogurt che mangia la Sandrelli perché ha l'osteoporosi. La vitamina D è nel sole. Nel senso che serve il sole per farla. Punto. E a quanto pare ha un legame stretto anche con l'umore, la joie de vivre e quelle robe lì.
Siccome qui il sole scarseggia per almeno 8 mesi l'anno, mi ero rassegnata a comprare un integratore e ha ingerire due pillole al giorno almeno fino a marzo. Non volevo diventare più meteoropatica di quanto già non sia Swedenless.
Ma si sa che la mia testolina elucubra anche troppo, così mi sono detta: ma figurati se mi devo mangiare le pastiglie per star su con l'umore. Io non le prendo le MIE VITAMINE!
Sarà stato un ultimo barlume di ribellione al sistema, forse. Fatto sta che di fronte alla farmacia ho girato sui tacchi e me ne sono andata a casa.
In realtà non è andata proprio così. In realtà sono entrata in farmacia, ho preso le vitamine, sono andata a pagare alla cassa, ma la mia carta di debito non ha funzionato. Il display diceva Error!
Strana cosa, perché ha funzionato benissimo sia prima che dopo. Salvata da un Error di sistema.
Fatto sta che non ho più riprovato a comprarle. Ho preferito sfidare il nord.
Ho fatto un rapido sondaggio e ho racimolato questi cinque consigli da chi è più esperto di me in fatto di inverno, depressione da meteo e solitudine imposta dalle condizioni meteorologiche.
Ometto che dovete mangiare come si deve! ça va sans dire...
1. Dormi!
Dormi otto ore filate. Rigenerati. Rivoltati nel piumone. Riposa le stanche membra.
Ma fallo solo di notte. Il buio ti farà venire sonno alle 4 del pomeriggio. Resisti! Non cedere al riposino pomeridiano, o il tuo corpo impazzirà. Avrete tutto il sole di mezzanotte dell'estate per invertire il ciclo sonno-veglia. Non iniziate a ottobre o arriverete a primavera con un'insana voglia di far fuori i tuoi vicini.
Andate a letto presto durante la settimana, sgarrate solo nel week end, ma senza esagerare! Siate irreprensibile col vostro corpo. Comandatelo a bacchetta!
2. Fai sport!
Qui è un must. Tutti hanno l'abbonamento alla palestra. Tutti vanno in bicicletta. Tutti vogliono battere i record di qualche cosa.
Tranquilli, potete evitare l'ironman o il triathlon su un piede solo, però dovete muoverti!
Mantenere i muscoli attivi. E lo dovete fare tutti i giorni.
Munitevi di bicicletta, andate al lavoro con quella (si montano le gomme da neve anche sulle bici, lo sapevi?) e due o tre pomeriggi a settimana andate in palestra o, meglio ancora, in piscina. Basterà e ne guadagnerete in fiato e autostima.
Le endorfine che producete da soli sono gratis!
3. Pranza fuori!
Ma che sei scema? A meno venti devo pranzare? Ok, potete pranzare indoor ma prima o dopo il pranzo usate la tua pausa per fare un giretto.
Bastano 10 minuti. Uscite dal posto di lavoro, camminate per 10 minuti col sole (quando c'è) in faccia e poi tornate al lavoro. Avete presente la vitamina D? Al vostro corpo bastano 10 minuti di luce al giorno per produrne la quantità giornaliera che vi serve.
A gennaio l'unico momento in cui sarà possibile avere 10 minuti filati di luce sarà la pausa pranzo. Quindi tutti fuori!
4. Ridi!
Mi direte che ho scoperto l'acqua calda, ma non è un consiglio stupido questo. Anzi. Forse è l'unico che vale davvero qualcosa. Gli svedesi ridono poco. Rispetto agli italiani, intendo. Rispetto ai finlandesi, a detta loro, si spellano le ginocchia a furia di pacche gioiose. Ma a voi sembrerà che non ridano mai. Quindi...ridete voi per loro. Non si offenderanno, al massimo li contagerete con il buonumore. Ridere sempre. Quando qualcuno fa una battuta, quando vedete una cosa buffa o quando per strada a causa del ghiaccio cadrete come pere cotte.
Ma ridete a voce alta, però, eh. Che la risata se non è a voce alta non riverbera, non risuona, non si espande. Ah-ah-ah
5. A metà dell'impresa regalati un po' di caldo.
Lo fanno tutti. Tutti gli svedesi fanno le vacanze in inverno. Secondo voi perché? Perché nemmeno loro riescono a resistere al freddo così a lungo.
La maggior parte di loro vola verso l'Italia o la Spagna. Beh, fatelo anche voi. Non c'è bisogno di andare alle Maldive o nell'emisfero australe alla ricerca dell'estate.
Prevedete un rientro intelligente per Natale. O una gita da qualche amico in qualche città un po' meno meteorologicamente ostile e rimaneteci qualche giorno. Godetevi un po' di mare non ghiacciato, un mare che ha ancora le onde. Non fatevi fregare dale celebrazioni natalizie svedesi, così fashion! Natale con i tuoi, non è solo un proverbio, è un dogma salvavita!
Allo scioglimento dei ghiacci darà notizia dell'efficacia dei miei stessi consigli.
Al momento l'umore è alto, il vento in poppa e la vita facile.
Però... se dovessi cominciare a scrivere che la vita fa schifo, venite a prendermi!
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