Potrei fare un elenco delle persone straniere che, quando ho detto di essere italiana, hanno risposto: Il Padrino (che non è nemmeno un film italiano)! E quando vedevano che rimanevo lì, confusa e corrucciata, mettevano fine ad ogni possibilità di relazione con un giocoso: "ma la mafia non esiste!"
Ecco, questo post vuole essere un piccolo codice di comportamento per i primissimi tempi di vita al Nord. Una guida facilissima con cinque consigli che aiutano a evitare sguardi di disapprovazione.
Non pensiate che dicendo una qualsiasi di queste cose scalfirete in alcun modo la corazza di gentilezza estenuante del vichingo. Quindi non usatela (la guida) come esperimento sociale!
Non pensiate che dicendo una qualsiasi di queste cose scalfirete in alcun modo la corazza di gentilezza estenuante del vichingo. Quindi non usatela (la guida) come esperimento sociale!
L'obiettivo non è spaventarvi. Dopo un'accurata conoscenza ed esplorazione, potrete esprimervi al massimo delle vostre potenzialità. Ma per le prime settimane è bene evitare di scivolare sulle bucce di banana.
Cosa non dire...
Cosa non dire...
1. Che fumate.
Non ditelo. Corrisponderebbe alla morte civile.
La Svezia è orgogliosa (orgogliosissima direi!) di aver eliminato una grossa fetta di patologie polmonari provocate dal fumo. Il capo del mio dipartimento ne è entusiasta. E fa molto bene. La loro restrittiva politica sul fumo e il costo del tabacco (da urlo!) hanno portato a ridurre la percentuale di fumatori all'1% della popolazione totale.
Fumare è una stigmate sociale enorme. Si viene guardati come persone che hanno una dipendenza, cosa è che verissima, ma non è vissuta nello stesso modo nell'Europa del Sud.
Se siete nicotina-dipendenti (come la sottoscritta) trovatevi dei nascondigli sicuri, munitevi di collutorio e buona fortuna!
Potreste anche pensare di smettere per non sentire la pressione sociale degli sguardi altrui.
Chiaramente nessuno svedese si arrabbierà con voi o sarà scortese se chiedete di poter uscire in balcone a fumare una sigaretta, ma vi sorbirete una lunga ramanzina sui danni del fumo. Ogni santa volta.
Dopo qualche tempo potrete certamente permettervi di parlarne con i vostri amici o colleghi svedesi cercando di mettere le sigarette sullo stesso piano dell'alcol, il loro tallone d'Achille!
2. Che fate ricerca su modello animale.
Sì, faccio ricerca su dei poveri maialini. Praticamente tanti piccoli Babe. Non è questo il posto adatto per una disquisizione in materia e per convincervi che questo sia necessario per migliorare le condizioni di salute dei vostri figli, quindi evito il sermone.
Ma se state pensando che è crudele, che gli animali vanno rispettati, che bisogna trovare un'alternativa e che i ricercatori sono mostri, complimenti! La pensate come lo svedese medio.
La vita a contatto con la natura li ha resi molto sensibili e le manifestazioni (silenziose) per i diritti degli animali si sprecano.
Io ho fatto outing la sera del mio arrivo, a cena con un gruppo di amici della mia coinquilina, fiduciosa di trovarmi nel paese di ampie e luminose vedute, non sapendo di essere finita in un covo di animalisti. E' stato abbastanza tragico, ve lo assicuro.
Se siete vegani, ambientalisti, animalisti o anti-pellicce troverete la Svezia un luogo accogliente e pieno di approvazione per il vostro impegno.
Io da vegetariana che lavora coi maiali (non certo per scelta personale), mi trovo ad ammirarli e a odiarli nello stesso tempo e spero che il karma possa bilanciare la mia attività di pig-killer con i miei dieci anni di digiuno carnivoro.
L'altra faccia della medaglia? La caccia sportiva, che coinvolge un numero enorme di persone. Contraddizioni nordiche. Ma ne parliamo un'altra volta.
3. Che la Russia è un paese bellissimo.
Ricordate che la Russia ha cercato di invadere la Scandinavia più volte? Ecco, non dimenticatelo quando parlate di politica estera al brunch domenicale.
Putin è malvisto e poco tollerato, anche e soprattutto per il suo pugno di ferro sui diritti degli omosessuali. La Svezia ha estremo rispetto dei diversi orientamenti sessuali dei suoi abitanti e mal sopporta il governo russo e le sue prese di posizione.
Non ne avevo idea quando ho detto che ero entusiasta che mia sorella avesse deciso di studiare russo perché avrebbe avuto la possibilità di entrare in contatto con una cultura antica e piena di meraviglie letterarie e artistiche. Sembrava che nel bicchiere del mio interlocutore si fosse materializzata una cacca di cane!
4. Mai, mai, mai scrivere un secondo messaggio/chiamata/mail a uno svedese, se non ha risposto al primo.
Questa è la golden rule. Non dimenticatelo!
Se uno svedese non risponde al vostro messaggio o alla vostra chiamata è perché non vuole e richiamandolo lo farete sentire in imbarazzo e costretto a rispondervi. Lo metterete in difficoltà. Avrete invaso la sua privacy.
Se volete affittare una casa e il proprietario vi dice che la casa è vostra dal giorno tot senza chiedervi di firmare niente, smettete di chiamarlo per avere la riconferma ogni giorno o rischiate di perdere l'appartamento. Se ha detto sì, significa sì e non sentirà più il bisogno di comunicare con voi fino alla consegna delle chiavi. Tutto quello che farete per sentirvi rassicurati (mica che per caso ha cambiato idea!) o i messaggini che gli scriverete per ringraziarlo gli daranno immenso fastidio.
Il vostro capo non vi chiamerà mai durante il week end o fuori dall'orario lavorativo per chiedervi di controllare i dati dell'excel che gli avete mandato perché non gli tornano. Sarebbe invadere la vostra privacy. Chiamare le persone dopo le otto di sera o nei week end è invadere la privacy. Scrivere messaggi o mail che chiedono conferme è invadere la privacy. Non parliamo nemmeno di suonare il campanello della gente per un salutino.
Le persone si vedono in orari prestabiliti e con la dovuta previa organizzazione. E tra sconosciuti si comunica il minimo indispensabile.
Mi raccomando, almeno all'inizio! Poi col tempo, quando avranno imparato a conoscervi per quello che siete (italiani), potrete permettervi di invadere le loro privacy con la scusa del gap culturale.
5. Fare commenti a proposito di una collega (o di un collega).
L'unico modo per farsi licenziare in Svezia è infastidire una/un collega di lavoro. Le molestie sessuali non sono pacche sul sedere o mani nel reggiseno, qui.
La molestia è una parola o un commento sfuggito in mensa o in corridoio.
Gli svedesi sono infinitamente attenti a tutto questo. Un po' ovunque, ma soprattutto sul posto di lavoro. Lo fanno per paura, forse, più che per convinzione. Ma, come già accennavo, lo trovo molto rilassante.
Ieri sera a cena, chiacchieravo della cosa con un mio collega cileno. Sono stata io che parlando di una collega ho detto: "ma tu non pensi che sia bellissima?". Parlavamo castigliano, almeno lui non avrebbe rischiato il licenziamento e il rimpatrio per una frase detta male.
Mi ha risposto che: sì, è bellissima. Ma ha aggiunto che non è ben visto un commento del genere. Io ho sorriso a trentadue denti. Ho pensato: "Questa Svezia li frusta a dovere i virgulti di macho latino doc!".
Mi raccomando, perché la stessa cosa vale anche per le donne. Nessun commento sul vostro collega giovane e carino. Ci metterebbe un secondo a parlare con il vostro supervisore e farvi passare un brutto quarto d'ora.
No zob in job! Niente sesso al lavoro. Il che comprende anche tutte le manifestazioni di sessualità che racchiudono certe tristi e sfortunate frasi a cui, noi del Sud (sì, anche noi milanesi siamo del Sud!), siamo ormai avvezzi.
Adesso siete quasi pronti (almeno a evitare le più eclatanti figuracce del mio primo mese al Nord)!
Fumare è una stigmate sociale enorme. Si viene guardati come persone che hanno una dipendenza, cosa è che verissima, ma non è vissuta nello stesso modo nell'Europa del Sud.
Se siete nicotina-dipendenti (come la sottoscritta) trovatevi dei nascondigli sicuri, munitevi di collutorio e buona fortuna!
Potreste anche pensare di smettere per non sentire la pressione sociale degli sguardi altrui.
Chiaramente nessuno svedese si arrabbierà con voi o sarà scortese se chiedete di poter uscire in balcone a fumare una sigaretta, ma vi sorbirete una lunga ramanzina sui danni del fumo. Ogni santa volta.
Dopo qualche tempo potrete certamente permettervi di parlarne con i vostri amici o colleghi svedesi cercando di mettere le sigarette sullo stesso piano dell'alcol, il loro tallone d'Achille!
2. Che fate ricerca su modello animale.
Sì, faccio ricerca su dei poveri maialini. Praticamente tanti piccoli Babe. Non è questo il posto adatto per una disquisizione in materia e per convincervi che questo sia necessario per migliorare le condizioni di salute dei vostri figli, quindi evito il sermone.
Ma se state pensando che è crudele, che gli animali vanno rispettati, che bisogna trovare un'alternativa e che i ricercatori sono mostri, complimenti! La pensate come lo svedese medio.
La vita a contatto con la natura li ha resi molto sensibili e le manifestazioni (silenziose) per i diritti degli animali si sprecano.
Io ho fatto outing la sera del mio arrivo, a cena con un gruppo di amici della mia coinquilina, fiduciosa di trovarmi nel paese di ampie e luminose vedute, non sapendo di essere finita in un covo di animalisti. E' stato abbastanza tragico, ve lo assicuro.
Se siete vegani, ambientalisti, animalisti o anti-pellicce troverete la Svezia un luogo accogliente e pieno di approvazione per il vostro impegno.
Io da vegetariana che lavora coi maiali (non certo per scelta personale), mi trovo ad ammirarli e a odiarli nello stesso tempo e spero che il karma possa bilanciare la mia attività di pig-killer con i miei dieci anni di digiuno carnivoro.
L'altra faccia della medaglia? La caccia sportiva, che coinvolge un numero enorme di persone. Contraddizioni nordiche. Ma ne parliamo un'altra volta.
3. Che la Russia è un paese bellissimo.
Ricordate che la Russia ha cercato di invadere la Scandinavia più volte? Ecco, non dimenticatelo quando parlate di politica estera al brunch domenicale.
Putin è malvisto e poco tollerato, anche e soprattutto per il suo pugno di ferro sui diritti degli omosessuali. La Svezia ha estremo rispetto dei diversi orientamenti sessuali dei suoi abitanti e mal sopporta il governo russo e le sue prese di posizione.
Non ne avevo idea quando ho detto che ero entusiasta che mia sorella avesse deciso di studiare russo perché avrebbe avuto la possibilità di entrare in contatto con una cultura antica e piena di meraviglie letterarie e artistiche. Sembrava che nel bicchiere del mio interlocutore si fosse materializzata una cacca di cane!
4. Mai, mai, mai scrivere un secondo messaggio/chiamata/mail a uno svedese, se non ha risposto al primo.
Questa è la golden rule. Non dimenticatelo!
Se uno svedese non risponde al vostro messaggio o alla vostra chiamata è perché non vuole e richiamandolo lo farete sentire in imbarazzo e costretto a rispondervi. Lo metterete in difficoltà. Avrete invaso la sua privacy.
Se volete affittare una casa e il proprietario vi dice che la casa è vostra dal giorno tot senza chiedervi di firmare niente, smettete di chiamarlo per avere la riconferma ogni giorno o rischiate di perdere l'appartamento. Se ha detto sì, significa sì e non sentirà più il bisogno di comunicare con voi fino alla consegna delle chiavi. Tutto quello che farete per sentirvi rassicurati (mica che per caso ha cambiato idea!) o i messaggini che gli scriverete per ringraziarlo gli daranno immenso fastidio.
Il vostro capo non vi chiamerà mai durante il week end o fuori dall'orario lavorativo per chiedervi di controllare i dati dell'excel che gli avete mandato perché non gli tornano. Sarebbe invadere la vostra privacy. Chiamare le persone dopo le otto di sera o nei week end è invadere la privacy. Scrivere messaggi o mail che chiedono conferme è invadere la privacy. Non parliamo nemmeno di suonare il campanello della gente per un salutino.
Le persone si vedono in orari prestabiliti e con la dovuta previa organizzazione. E tra sconosciuti si comunica il minimo indispensabile.
Mi raccomando, almeno all'inizio! Poi col tempo, quando avranno imparato a conoscervi per quello che siete (italiani), potrete permettervi di invadere le loro privacy con la scusa del gap culturale.
5. Fare commenti a proposito di una collega (o di un collega).
L'unico modo per farsi licenziare in Svezia è infastidire una/un collega di lavoro. Le molestie sessuali non sono pacche sul sedere o mani nel reggiseno, qui.
La molestia è una parola o un commento sfuggito in mensa o in corridoio.
Gli svedesi sono infinitamente attenti a tutto questo. Un po' ovunque, ma soprattutto sul posto di lavoro. Lo fanno per paura, forse, più che per convinzione. Ma, come già accennavo, lo trovo molto rilassante.
Ieri sera a cena, chiacchieravo della cosa con un mio collega cileno. Sono stata io che parlando di una collega ho detto: "ma tu non pensi che sia bellissima?". Parlavamo castigliano, almeno lui non avrebbe rischiato il licenziamento e il rimpatrio per una frase detta male.
Mi ha risposto che: sì, è bellissima. Ma ha aggiunto che non è ben visto un commento del genere. Io ho sorriso a trentadue denti. Ho pensato: "Questa Svezia li frusta a dovere i virgulti di macho latino doc!".
Mi raccomando, perché la stessa cosa vale anche per le donne. Nessun commento sul vostro collega giovane e carino. Ci metterebbe un secondo a parlare con il vostro supervisore e farvi passare un brutto quarto d'ora.
No zob in job! Niente sesso al lavoro. Il che comprende anche tutte le manifestazioni di sessualità che racchiudono certe tristi e sfortunate frasi a cui, noi del Sud (sì, anche noi milanesi siamo del Sud!), siamo ormai avvezzi.
Adesso siete quasi pronti (almeno a evitare le più eclatanti figuracce del mio primo mese al Nord)!
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