venerdì 26 settembre 2014

Lettere per chi?

Non ho mai sentito il bisogno di avere un destinatario per scrivere. Era sufficiente produrre qualcosa di concreto.
Non sono molto spirituale, non riesco ad accontentarmi del pensiero. Se non è tutto nero su bianco, mi sembra di non avere combinato niente. Non mi basta pensare. Non più da un po'.
Se poi consideriamo anche la piccola ossessione della catalogazione...beh...si fa presto a capire che dovevo raccontare e circoscrivere, spezzettare, etichettare, ordinare.
Quando sono arrivata al Nord pensavo che avrei avuto tutto il tempo del mondo. Nel silenzio della neve e nell'abbraccio di un caffè lunghissimo.
Invece il tempo è rosicchiato dal lavoro e dalla scoperta e poco ne rimane per mettere a posto. Ma devo!
Queste lettere da Uppsala sono per le mie amiche.
Oggi mi sembra che ogni sforzo teso a fare i conti con la mia condizione di donna, si compia qui. Al Nord. Dove, dicono, ci sia posto per una libertà tanto radicata da essere data per scontata.
Non è vero! E' una grande illusione e bastano pochi giorni per togliersi il velo dagli occhi.
Posso dire, dopo aver scalato il mappamondo fino quasi al circolo polare che la parità di genere non esiste.
Certo che qui è meglio! Molto meglio! Ma non è abbastanza.
Per questo è ancora tempo di parlare di femminismo, di spazio d'azione e dialogo.
Per questo le lettere da Uppsala sono per le amiche.
E' un po' come se le invitassi a casa per un tè e mostrassi loro il mio appartamento, la libreria, la cucina, il comodo divano, e poi il letto (rigorosamente disfatto!), il bagno disordinato.
Seguo il percorso, attraverso le mie stanze. Uppsala è il mio pretesto, il punto di arrivo e la mia nuova partenza.
Le lettere da Uppsala sono un ringraziamento vivo e sincero a tutte le donne che ho conosciuto e con cui ho condiviso ore di dialogo sfrenato sulla ricerca di una soluzione per noi stesse, tra gelati sulle panchine fredde di un ospedale, dolci merende, birre su tavoli lerci e cene vegane.
Grazie per avermi portata per mano fin qui.
Alle mie amiche, dunque...

Nessun commento:

Posta un commento